Il tetto verde è uno dei modi più sostenibili per ridurre l’impronta di carbonio di un edificio e i relativi costi energetici, fornendo anche un angolo di verde naturale nella progettazione e costruzione degli immobili ad uso residenziale e produttivo. Il tetto verde migliora la qualità ambientale degli edifici e contribuisce a creare una comunità più sostenibile consentendo di realizzare veri e propri giardini urbani sospesi.
Tra le principali tipologie edilizie interessate dal verde pensile ricordiamo: terrazze private, aree verdi ed edifici pubblici, garage interrati, fino alle cantine vitivinicole, dove è in grado di garantire grande inerzia termica, fondamentale per la qualità dei vini.
Il tetto verde:
- Fornisce uno strato termico di isolamento, riducendo il fabbisogno energetico per riscaldamento e raffreddamento dell’edificio;
- Regola il deflusso delle acque piovane e ne filtra inquinanti e metalli pesanti;
- Promuove la creazione di habitat naturali;
- Filtra gli inquinanti e il biossido di carbonio dall’aria (può aiutare a ridurre il tasso di malattie respiratorie);
- Isola gli edifici acusticamente;
- Aumenta la durata dell’impermeabilizzazione;
- Aumenta il valore del patrimonio immobiliare;
- Se utilizzato per la produzione alimentare, può contribuire alla sostenibilità urbana e alla sicurezza alimentare;
- Riduce le isole di calore.
Struttura di un tetto verde
Questa tipologia di tetto è sviluppata su più strati, ognuno dei quali con una funzione specifica:
- Partendo dal basso, vi è la struttura di copertura portante;
- Impermeabilizzazione antiradice in EPDM Hertalan e Resitrix;
- Un telo anti punzone generalmente di TNT;
- Un elemento drenante con capacità di accumulo;
- Un elemento filtrante l’acqua di drenaggio;
- La composta per giardini pensili.
Sulla sommità della struttura viene quindi inserita la vegetazione, che necessita di un impianto di irrigazione a pioggia o meglio a pioggia con l’aggiunta di subirrigazione.
Tetto verde: tipologie e vegetazione adatta
La scelta della vegetazione è un punto fondamentale per la buona riuscita del progetto. La norma di riferimento per questa tipologia di tetti è la UNI 11235:2015. Semplificando, la scelta della vegetazione dipende dallo spessore della composta:
- Fino a 8 cm Sedum;
- Tra 10 e 15 cm erbacee perenni a piccolo sviluppo;
- Tra 15 e 20 cm manto erboso, arbusti di piccola taglia e tappezzanti;
- Tra 20 e 30 cm arbusti medi;
- Tra 30 e 50 cm arbusti grandi e piccoli alberi.
In base allo spessore del substrato utilizzato per le piante, un tetto verde può essere di tipo estensivo, fino a 15 cm, o intensivo da 16 cm.
Fondamentale nel verde pensile
La qualità del substrato utilizzato è cruciale per creare un ambiente adatto allo sviluppo degli apparati radicali delle piante, offrendo a queste ancoraggio, ossigenazione, idratazione e nutrizione minerale. I substrati, a differenza di un suolo naturale, sono costruiti artificialmente partendo da materie prime naturali in parte minerali (principalmente di origine vulcanica come lapillo, pomice e minerali argillosi), in parte organiche. Il peso del sistema varia con gli spessori del substrato. Per spessori di 15-25 cm va da 220 a 400 kg al m2. Per spessori di 15-35 cm è tra 220 a 550 kg al m2 e tra 35-100 cm può pesare da 450 a 1500 kg al m2.
Il tetto verde è, quindi, un progetto frutto di professionalità e lavoro specializzato che migliora la qualità dell’ambiente e aumenta il valore dell’immobile.
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